12 FEBBRAIO - TRIESTE - NARODNI DOM
Nei primi del ‘ 900 il Narodni Dom di Trieste era un edificio che ospitava civili abitazioni e diverse associazioni della comunità slovena. In esso si concentrava la vita economica, politica, culturale e sociale della comunità slovena a Trieste.
Trieste nel 1920 era una città con forti tensioni etniche tra italiani e sloveni, infatti il pomeriggio del 13 Luglio 1920 alcuni gruppi di fascisti tentarono di forzare le porte dell’edificio e gettarono all’interno delle taniche di benzina dandogli fuoco. L’incendio fu domato solamente il giorno dopo, ma ormai l’edificio era distrutto. L'incendio del Narodni Dom rappresentò un momento di svolta nell'affermazione del "fascismo di confine". Fu la prima grande frattura tra gli Italiani della Venezia Giulia e le popolazioni slovene e croate, con gravi conseguenze per tutti gli abitanti della regione».
L'edificio, completamente devastato dal fuoco, fu espropriato alle organizzazioni slovene (che vennero definitivamente dissolte con decreto del 1927). Fu quindi rilevato da una società Milanese che ristrutturò completamente l'edificio adibendolo ad hotel con il nome di "Regina".
Dopo la seconda guerra mondiale, la comunità slovena chiese più volte che l'edificio tornasse a svolgere attività a favore della minoranza.
Oggi il Narodni Dom, oppure semplicemente in italiano “Casa della cultura”, è la sede della scuola superiore di lingue moderne per interpreti e traduttori dell’Università di Trieste, contiene una biblioteca di oltre 43.000 volumi e, al piano terra, alcuni spazi che sono stati messi a disposizione delle istituzioni culturali e scientifiche della comunità slovena tra cui un centro informativo e una sala conferenze.
Siamo arrivati al Narodni Dom successivamente ad una breve visita alla città di Trieste il 12 febbraio 2018 nel tardo pomeriggio accompagnati da una guida dell’associazione QuarantasetteZeroquattro.
Al Narodni Dom abbiamo assistito alla conferenza del prof. Stefan Cok dal titolo “Conflitto, coesistenza, integrazione: maggioranze e minoranze fra Italia, Slovenia e Adriatico del nord” che ci ha dato l’occasione di comprendere la storia di Trieste e del confine orientale in maniera più approfondita e più da vicino entrando nei particolari dei conflitti interni tra italiani e sloveni.
Il giorno successivo siamo tornati al Narodni Dom per incontrare i giornalisti Aleksander Koren direttore del Primorski Dnevnik, giornale sloveno di Trieste, e Pietro Spirito de Il piccolo che ci hanno raccontato la storia dei quotidiani e gli intrecci politici, culturali ed economici nell'area di Trieste.